Un dono di Marco Picciali: "La Croce per Papa Francesco".



Marco Picciali, La Croce per Papa Francesco, argento, schegge di granata, resina, muschio, aghi di pino, oro, rubini, ossido. 2016. Incisione di Maddalena Rocco.
Proprietà di Papa Francesco. Photo credit Andrea Frigerio.

Oggi, con estrema gioia condivido qualcosa di veramente eccezionale.
Un grande gesto d'amore per il proprio lavoro.
Una dimostrazione di fede e di speranza nell'umanità.
Un esempio di collaborazione che non ha altro fine se non quello della Bellezza condivisa.
Che è sempre anche Verità.
Marco, non ha solo creato un meraviglioso dono per Papa Francesco, ha anche coinvolto Maddalena Rocco e me nel suo progetto dimostrandoci stima e affetto.

Quest'opera, ricca di significati simbolici, è ora tra le mani di Papa Francesco.
Guardate la Croce con attenzione e leggete il mio contributo per capire la genesi e la sostanza dell'idea di Marco.



MEMENTO VITAE 

La Croce per Papa Francesco di Marco Picciali.

Critica a cura di Silvia Valenti

Gli artisti intessono con il mondo un rapporto simbiotico. Allacciano dialoghi tra il concreto e l’immateriale, esplorano i significati intimi delle cose e delle creature in un inesauribile processo interpretativo. 

Marco Picciali è un artista orafo appassionato di storia. Sa, pertanto, cogliere segni ed epifanie improvvise. La tecnica acquisita nei lunghi anni di attività, la finezza del sentire e l’interesse per i destini umani gli consentono di elaborare forme personalissime. Così, un ritrovamento fortuito durante un’escursione sul Monte Pasubio si fa spunto e gesto creativo con cui denunciare l’empia ferocia delle guerre. 

Due schegge di granata, infisse nel terreno che fu teatro di scontri crudeli, e poste l’una sull’altra quasi a mostrare il corpo centrale di una croce, attirano il suo sguardo. Visualizzare un pendente è istintivo, pensarlo come oggetto da donare altrettanto. La scelta del destinatario va fatalmente di conseguenza. Il cuore dell’opera sarà espressione figurata di fede. Racconterà un messaggio d’amore. La croce - simbolo di supplizio, morte e resurrezione - diviene tra le abili mani di Marco una nuova reliquia. 

I resti dell’ordigno, alloggiati nell’argento, occupano l’asse verticale dell’oggetto. Sul braccio orizzontale muschio e aghi di pino, racchiusi nella resina, alleviano l’afflizione di chi osserva. I frammenti metallici indicano, infatti, una sorta di cuspide che frange ogni armonia ferendo persino il cielo. Sono una sincope nel respiro dell’universo. La sostanza vegetale, sospesa in perenne vita, rappresenta invece il grembo di Nostra Madre Terra, silente custode dei caduti di entrambi gli schieramenti. Le lacrime versate si cristallizzano in gocce di rubini trattenute da castoni in oro giallo. Prezioso è il sangue sparso. Ancora di più lo sono il ricordo e il dolore per qualsiasi conflitto e ogni “inutile strage”. Parole, queste, usate da Papa Benedetto XV nella “Lettera ai Capi dei popoli belligeranti” dell’1 agosto 1917, e incise sul retro dell’opera da Maddalena Rocco. Amaro, dunque, è il monito della storia: la violenza non laurea mai né vincitori né vinti e si lascia alle spalle solo desolazione.


Il gesto di Marco è insito nel suo dna. L'intento è di mostrare la via ai figli, ai giovani orafi che da lui imparano il mestiere e a tutti coloro che amano trasmettere la loro conoscenza, la loro filosofia di vita e di lavoro. 
Così facendo testimonia quanto l'Arte si possa tramutare in un potente mezzo di comunicazione e divulgazione.

GRAZIE MARCO.

Le gemme sono state certificate dalla dott.ssa Loredana Prosperi dell'Istituto Gemmologico Italiano.

Commenti